Oggi è il 50esimo anniversario della Giornata Mondiale della Terra. Oggi è il 22 aprile 2020 e il mondo è in piena emergenza da Coronavirus (SARS-CoV2).
Un tempo nemmeno così lontano, avremmo festeggiato questo anniversario con manifestazioni ed eventi reali, fuori casa e non davanti a schermi di smartphone, tablet e computer. Saremmo stati parte attiva di cortei reali contro il cambiamento climatico, iniziative speciali a contatto con la natura, giochi e vita all’aperto.
Ma oggi non è così! Oggi possiamo prenderci il tempo per riflettere con spirito critico e cogliere l’occasione di fare un’analisi approfondita, seppur restando a casa. Possiamo chiederci cosa stiamo realmente vivendo se andiamo oltre le abbuffate di notizie, più o meno vere o probabilmente false, che riempiono tv, giornali e social network.
Nelle scorse settimane ho visto video di vari complottisti che parlavano di piani alieni, di guerra a colpi di virus tra super potenze mondiali, di spirito santo e tanto altro. Ho tanto sentito parlare di economia, di ripresa e di fallimento. Ho ascoltato interventi rassegnati di psicologi, counselor e terapeuti sul distanziamento sociale e quindi sulle relazioni che cambiano.
E cosa sta accadendo alla Terra? Il mio punto di vista vuole essere sistemico: noi siamo parte di essa, con tutto il resto. E siamo semplicemente uno dei tanti elementi che compongono il sistema Terra. E cosa sta succedendo? Forse, come in una costellazione sistemica, il genere umano è andato “fuori posto”? Forse la natura si è riconnessa alla sua forza? Forse la Terra ha messo in “campo” le sue risorse per tentare di ripristinare un equilibrio ormai compromesso da troppo tempo?
Sicuramente i segnali osservabili oggettivamente sono chiari e vanno in questa direzione: dal primo rilevamento dei livelli di inquinamento sulla Cina, a quello sulla pianura padana, passando per i limpidi canali veneziani ripopolati dai pesci e gli animali selvatici che vagano incuriositi dalle città deserte.
Possiamo, anzi dobbiamo, riconoscere che il sistema Terra è più grande di ogni uomo che la popola e di fronte a questo non possiamo che inchinarci a Lei e chiedere scusa:
Scusa Terra per la presunzione di ogni essere umano vivente e vissuto.
Scusa Terra per aver devastato i tuoi campi e i tuoi oceani.
Scusa Terra per aver sterminato milioni di animali.
Scusa Terra per non averti considerato come un figlio deve fare nei confronti di una madre. Con amore e gratitudine.
Dal punto di vista più egoisticamente umano cosa osservo? Perdite!
Vivendo a pochi passi dalla città di Bergamo, avendo trascorso una decina di giorni con i sintomi da Covid19 senza alcun supporto medico, ho chiaro il mio sentire e lo posso continuare a osservare.
Le perdite sono state tante a ancora lo sono. Perdite soprattutto di persone che hanno lasciato il loro posto in questo mondo, perdite di occasioni per dire “ti voglio bene” e per abbracciare un familiare come mai prima abbiamo fatto. Chissà quanti saranno capaci di farlo un domani!
Poi ci sono le perdite di progetti: l’espansione economica, la ricchezza, il benessere esteriore, la programmazione di viaggi, il lancio del business, la conquista, etc…
E in questo quadro generale, oggi, proprio alla vigilia del mio 60esimo giorno in casa, metto a fuoco il mio personale momento di perdita che si è trasformato in occasione di rinascita.
Era il 2014, nessun virus letale e comunque la perdita di due persone fondamentali della mia famiglia. Crisi. Chiudo con tutto ciò che fino ad allora mi muoveva nel mondo. Guardo la mia anima e necessariamente scelgo di rinunciare a quei valori che oggi fanno tremare il sistema a livello mondiale: il benessere economico, la sete di potere e il successo personale.
La mia quarantena è iniziata allora! Certo, è stata una scelta la mia. Oggi per gli altri non lo è così tanto. I nostri nonni continuano a pagare il prezzo più alto (mentre una volta erano i figli che scontavano le colpe dei padri). Ma indipendentemente da come sia nato questo cambiamento, voluto o subìto, la sostanza non cambia. Per poter trovare un nuovo equilibrio bisogna iniziare a rinunciare ai vecchi valori, a cercare nuovi modelli che non abbiano legami forti col passato, a stabilire nuove e resilienti connessioni con se stessi e con gli altri, più autentiche e sincere, a guardare la Terra e dirle amorevolmente “Ti vedo”.